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mercoledì 27 agosto 2008

Sapevate che la prima applicazione pratica della BBS è stata opera di un Panettiere del Michigan ?

Senza dubbio i padri della BBS sono gli scienziati, ed in particolare gli psicologi. Il fatto che la prima applicazione pratica sia stata sulla sicurezza di un panettiere del Michigan ha facilitato il passaggio dalla Behavioral Science alla Behavior Based Safety.
Passando all'applicazione nelle organizzazioni bisogna però ricordarsi che l'obiettivo della BBS é modificare i comportamenti, non applicare la Behavioral Science "per se".

Le tecniche di Management ci forniscono abbondanti ed efficaci strumenti che influenzano il comportamento del personale, quali l'interesse esplicito dei capi, l'esempio, il coinvolgimento del personale, la comunicazione, il porre obiettivi misurabili ecc.: senza dubbio sono tutti strumenti che potrebbero essere enumerati anche tra quelli della Behavioral Science (influenzano i comportamenti individuali e di gruppo), ma in pratica sono nell'assortimento tipico della gestione, senza ricorrere a strumenti scientifici.

Si può immaginare che alcuni comportamenti possano richiedere particolari studi quantitativi (frequenza, durata, latenza ecc.) per essere compresi e per misurarne i cambiamenti, ma la maggior parte dei casi é analizzabile col buon senso e con una semplice Analisi delle Cause, soprattutto se si chiedono suggerimenti agli stessi operatori.

Molti guru della BBS (ad esempio Krause e Geller), eminenti psicologi, si sono ormai convinti che la massima parte dei benefici (leggi cambiamenti) sono raggiungibili con il coinvolgimento, la comunicazione, obiettivi chiari ed altre cose semplici; ovviamente si possono aggiungere programmi “di rinforzo”, più efficaci se valutati con le tecniche della Behavioral Science.

Quindi:

1. é fondamentale passare da un SGS che misura gli incidenti (ed eventualmente i “quasi incidenti”) ad un sistema che abbia obiettivi di comportamento: é come passare dal "controllo qualità" sui pezzi prodotti all'"assicurazione qualità" dei processi di produzione. Questo vale in generale per l'organizzazione e quindi richiede un cambiamento culturale generale

2. bisogna che i comportamenti "attesi" siano chiaramente esplicitati in procedure scritte. Ovviamente ci si focalizza sulle attività più rilevanti per entità di rischio, frequenza di applicazione, numero di esposti, storia degli incidenti; tuttavia molti comportamenti "virtuosi" non devono essere circoscritti alle attività più critiche, ma devono pervadere il modo di lavorare anche nei processi più semplici(uso dei DPI, uso di attrezzature, movimentazione carichi, segnalazione delle situazioni di pericolo, cura per la sicurezza degli altri, ecc.)

3.E' necessario che tutti comprendano che le osservazioni dei comportamenti vengono fatte per ricercare opportunità di miglioramento con l'aiuto degli stessi lavoratori (mai con scopo o effetto sanzionatorio): anche questo é un cambio culturale che non può essere ristretto ad alcuni processi o persone.

4. Quando alla fine saranno stati individuati i comportamenti da migliorare, allora la psicologia ci potrà aiutare a valutare le varie opportunità di azioni di miglioramento, da innestare su una solida base di coinvolgimento, partecipazione, comunicazione, riconoscimento.
Concludendo, se si applicasse la BBS come se fosse un'operazione chirurgica o un trattamento topico si andrebbe incontro ad un sicuro rigetto: si può iniziare dal piccolo o da un pilota, ma la strategia complessiva, ed in particolare quella di formazione e di comunicazione, deve traguardare il coinvolgimento e il cambiamento culturale di tutta l'Azienda.
Mauro Tripiciano
Presidente di BBS-ITALIA
Senior Partner - EcoPractice srl
tel +39 06 5894759
cell +39 328 2109680
m.tripiciano@ecopractice.com

venerdì 8 agosto 2008

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