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Safety Day 2010 : una folla incontenibile..un grande successo !

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domenica 19 dicembre 2010

Comportamenti a Rischio ,se ne discute in Sicilia

martedì 7 dicembre 2010

Safety Day 2010: una folla incontenibile , un grande successo !


Si è svolto ieri 6 Dicembre a Roma il Safety Day, la Giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro promossa da FIRAS-SPP, il sindacato dei RSPP e ASPP Italiani, dedicata alla responsabilità sociale dell’impresa e dei professionisti della sicurezza attraverso lo studio del caso ThyssenKrupp nel terzo anniversario della più grave tragedia del lavoro degli ultimi anni, e nella seconda parte dedicata alle novità circa la valutazione dello Stress Lavoro Correlato , prima iniziativa nazionale in materia a pochi giorni dall’emanazione della Circolare del Ministero del Lavoro e mentre aziende e professionisti si apprestano ad espletare l’obbligo della valutazione.

Circa 20 relatori di levatura nazionale , parlamentari, esperti, esponenti di sindacati,associazioni professionali, si sono susseguiti alla tribuna , mentre la platea e la galleria erano letteralmente assediate da una folla incontenibile , decine di colleghi provenienti da tutt’italia si sono dovuti arrangiare sedendo sui gradini delle scale che conducono alla galleria del centro Congressi Frentani, nel cuore di Roma, mentre gli altri seduti in terra nei corridoi occupavano ogni spazio possibile, i meno fortunati si sono dovuti accontentare dell’androne dell’ingresso tanto che è stato necessario lasciare aperte le ampie porte d’ingresso.

A detta del personale del Centro Congressi Frentani, si è trattato della manifestazione più partecipata degli ultimi anni con una partecipazione quasi doppia della capacità d’accoglienza del centro Congressi facendo temere seri problemi di accoglienza.

Oltre 800 i partecipanti registrati, ma moltissimi altri colleghi hanno preferito saltare le formalità di registrazione, rinunciando all’attestato di partecipazione, pur di ascoltare gli interventi.

Un grande successo politico di FIRAS-SPP che si conferma, dopo la grande affermazione del Safety & Quality Forum 2010 svoltosi a fine Maggio, come l’organizzazione più dinamica e attiva del mondo della sicurezza sul lavoro.

Straordinaria la partecipazione di giovani e donne , come mai negli eventi precedenti, dato che ha colpito ogni osservatore, e una partecipazione geografica così vasta che ha sorpreso gli stessi organizzatori.

La Manifestazione si è svolta in una atmosfera di grande attenzione e carica di un entusiasmo che solo chi vi ha preso parte è in grado di descrivere, nonostante l’organizzazione spartana e tutta concentrata allo studio dei temi all’ordine del giorno.

Un minuto di silenzio per ricordare le vittime della Thyssenkrupp ha aperto i lavori ingenerando una fortissima emozione e poi di filato con la sola pausa di un’ora per un leggero lunch.

I lavori si sono conclusi con l’annuncio dei due appuntamenti nazionali che già costituiscono l’ossatura dell’”Agenda Sicurezza sul Lavoro” di FIRAS-SPP, dal 6 al 10 Giugno 2011 il tradizionale appuntamento del Safety,Quality & Environment Forum 2011 ( per informazioni www.sqe-forum.com ) e il Safety Day 2011 a Roma il 6 Dicembre 2011 per la giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro (per informazioni www.safetyday.it ).

Euforia per nuovo il grande successo conseguito nel Gruppo Dirigente di FIRAS-SPP che si appresta al suo Congresso che si svolgerà con meeting regionali in tutt’Italia durante tutto il 2011 e si concluderanno il 5 Dicembre 2011 con l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale e Segreteria Nazionale.


Comunicato Stampa di http://www.professionesicurezza.biz/

giovedì 2 settembre 2010

La "BBS" non è un lusso

La qualità del nostro lavoro è una parte fondamentale della qualità della nostra vita. Se ci sentiamo nervosi, irritati, felici, soddisfatti, euforici, ecc. spesso lo dobbiamo a quello che ci accade sul posto di lavoro, ai sentimenti che proviamo e condividiamo con i colleghi, alle caratteristiche del nostro compito; per molti, e il pensiero va alle aziende che hanno attraversato la crisi, al lavoro che c'è, che se ne sta andando o che arriverà.

Una parte preponderante della qualità del lavoro è la sicurezza del lavoro e la sicurezza (e la salute) sul lavoro. Un lavoro pieno zeppo di rischi è (in genere) un lavoro poco soddisfacente, logorante, deprimente, talvolta mortale. Il nostro obiettivo deve quindi essere quello di migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro per migliorare la qualità della vita. Per citare un intervento di Carlo Lucarelli sul tema: "...se quel posto è brutto e pericoloso e se quando torniamo a casa siamo troppo stanchi per raccontare, allora è lì che va fatta la battaglia per migliorare il lavoro.... Un'affermazione che chiunque sottoscriverebbe e che anche noi sottoscriviamo.

Se però qualcuno afferma che "la 626 è un lusso" e riceve degli applausi ne deduco però una riflessione. Forse abbiamo un problema “noi” addetti alla sicurezza: quello di risultare antipatici, burocratici e lontani dalla realtà operativa.

Quante volte capita di suggerire disposizioni spesso difficilmente applicabili dall’azienda e dalle persone che vi operano? Quante volte le richieste di legge portano a passare più il tempo in ufficio (a scrivere e documentare) che con le persone che lavorano… E il tempo passato a “parlare con” (non a “parlare a”) è una frazione infinitesimale del nostro lavoro? Come ci comportiamo di fronte a richieste di aziende (sempre meno per la verità) che ci chiedono di realizzare sistemi di gestione "cartacei" e poco efficaci?

Ci vorrebbe una rivoluzione copernicana che mettesse al centro la persona (e quindi la sicurezza "vera") e non le carte... Qui il pensiero va alla BBS perché porta a compimento questa rivoluzione in maniera sistematica (l'amico Tripiciano dice: "getta un ponte tra le carte e la realtà operativa"): un ponte necessario che avvicina la sicurezza alle persone anzi le mette al centro dell’azione e le rende parte attiva dell’attività di prevenzione.

Nella maggior parte delle implementazioni di BBS abbiamo ottenuto risultati importanti in termini di riduzione degli infortuni. Non in tutte, come è logico che sia: per esempio nelle piccole unità operative, con pochi infortuni, non è sempre facile osservare e dimostrare andamenti chiari.

In tutte però abbiamo visto i sorrisi e l'entusiasmo di osservatori e osservati (quasi tutti...), l'approvazione per un intervento che vuole scoprire le motivazioni dei comportamenti non per scaricare le responsabilità sui lavoratori e "assolvere" l'organizzazione ma per coinvolgerla appieno ed a tutti i livelli, gli scettici diventare convinti, la richiesta genuina di entrare a far parte del team di osservazione o dello “steering committee” perché "si fa qualcosa che serve", "tutti dovrebbero profitare (sic)".

E’ soprattutto per questi motivi che ormai da quasi 10 anni ci impegniamo nella applicazione e nella promozione della BBS nelle aziende.

Grazie a chi ci ha dato fiducia, scoprendo che: “la BBS non è un lusso”.

Nicola Bottura











domenica 15 agosto 2010

Progetto Festo

BBS - Behavior Based Safety :DT PER LA CERTIFICAZIONE DEL PROCESSO DI SICUREZZA BASATA SUL COMPORTAMENTO

È stato approvato dalla Commissione Tecnica Certiquality un nuovo Documento Tecnico per la certificazione del processo di sicurezza basata sul comportamento (Behavior Based Safety).

Questo documento tecnico prende in analisi le modalità con cui l’organizzazione:

- ha sviluppato un processo di gestione della sicurezza basata sulla metodologia di osservazione e analisi dei comportamenti, al fine di minimizzare i rischi di salute e sicurezza sul lavoro e migliorare le prestazioni di sicurezza.

- è in grado di dimostrare la conformità di tale processo a terzi (ad esempio, clienti e committenti).

Integrabile con un sistema di gestione della sicurezza, questo documento tecnico si pone come obiettivo la gestione dei rischi residui legati ai comportamenti, aspetto affrontabile solo dopo aver ottemperato i requisiti di legge sulla salute e sicurezza sul lavoro.

Perché implementare un processo di sicurezza basata sul comportamento?

In uno scenario caratterizzato da macchinari sempre più sicuri, causa scatenante di un evento pericoloso, che può dar luogo ad un infortunio, è rappresentato sempre più spesso dal comportamento: sono ormai numerosissimi gli studi relativi agli infortuni sul lavoro che identificano proprio il comportamento come principale causa di un incidente. Il comportamento, tuttavia, non può essere considerato esclusivamente come modo di agire di un singolo, ma va ricondotto, in un’analisi approfondita, al contesto (ovvero all’insieme dei fattori organizzativi, procedurali, ergonomici…) in cui il comportamento si inserisce.

L’importanza dell’analisi e dell’osservazione dei comportamenti

Aspetto centrale della BBS è l’identificazione e l’osservazione dei comportamenti critici. Una delle figure cardine per l’implementazione efficace di un processo di BBS è infatti quella dell’osservatore, ovvero una figura specificatamente formata per osservare se alcuni comportamenti “potenzialmente a rischio” vengono condotti in maniera corretta o in maniera critica. Ad ogni osservazione, gli osservatori dovranno dare un feedback ai lavoratori in merito ai comportamenti messi in atto, per renderli partecipi dei rischi a cui si sottopongono e dei progressi che effettivamente riescono a fare.

Fonte : CERTIQUALITY

lunedì 9 agosto 2010

Verso un protocollo certificabile per la BBS?

Prendendo spunto da un'idea di BBS-Italia, Progetto Lavoro, spin off di CSAD di Bari (Società di formazione) ha organizzato a Bari un incontro per discutere della possibilità di definire delle linee guida per una futura certificazione delle aziende che utilizzano sistemi di gestione dei comportamenti.

L'iniziativa è stata realizzata l’8 Luglio, a margine del Progetto Efesto, tramite il quale CSAD ha raggiunto significativi obiettivi di comunicazione sulla Sicurezza sul Lavoro per la Regione Puglia.

L'iniziativa ha avuto larga adesione, con la partecipazione ai livelli locali più alti di Confindustria, Sindacati, ASL, ISPESL, Università, Consulenza ecc.

Da ogni parte ormai si sente l'esigenza di voler affrontare seriamente il tema dei comportamenti sul luogo di lavoro e di gestirli per una significativa quanto auspicabile riduzione degli incidenti e non solo. Come esperti BBS erano presenti BBS-Italia e FT&A, che hanno presentato due visioni della BBS diverse ma non contrastanti:

* quella strettamente scientifica proposta da FT&A, basata sulla fedele applicazione di un protocollo di psicologia comportamentale, applicabile ai comportamenti motivabili. Il protocollo si basa sull'individuazione di comportamenti critici, sull'analisi motivazionale degli stessi e su programmi di "rinforzo" motivazionale dei comportamenti corretti.

* quella più manageriale descritta da BBS-Italia, che estende l'osservazione dei comportamenti a tutta l'interfaccia uomo/lavoro, registra le anomalie di qualunque genere (motivazionali e non), genera azioni di miglioramento tecniche, organizzative, procedurali, formative oltre a quelle psicologiche, ed usa i risultati dei comportamenti come traguardo e misura dei risultati in campo sicurezza.

Al di là di un marginale dissenso sull'ortodossia dell'uso della sigla BBS, le due impostazioni non sono alternative perché l'approccio "scientifico" trova comunque spazio in quello "manageriale" per la correzione dei comportamenti motivabili: l'incontro è stato senz'altro utile nel mettere intorno ad un tavolo i maggiori esperti con le parti utenti interessate.

Il Gruppo di Lavoro ha manifestato grande interesse per questa nuova ed efficace tecnica di gestione della sicurezza ed auspica che si faccia quanto possibile per divulgarla e facilitarne l'applicazione da parte di organizzazioni, aziende ed enti. Su questo sono tutti d'accordo ed il mandato al gruppo organizzatore è stato di proseguire negli sforzi, allargando anche l'orizzonte a livello nazionale.

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Mauro Tripiciano

Presidente BBS-Italia

Cell +39 328 2109680

info@BBS-Italia.it



lunedì 22 marzo 2010

Convegno BBS-Italia del 18/3/2010

BBS-Italia prosegue con la propria attività di divulgazione della tecnica di sviluppo della sicurezza tramite la gestione dei comportamenti. Il convegno, patrocinato da FIRAS presso l’hotel Madison di Milano, ha soddisfatto le aspettative dei numerosi e qualificati partecipanti.

BBS-Italia (M. Tripiciano di EcoPractice srl) ha illustrato come un sistema BBS sia in grado di gestire tutti i comportamenti anomali all’interfaccia uomo-lavoro, indipendentemente dal fatto che le cause siano tecniche, organizzative, motivazionali od altro.

P. Badin, dell’Unione Industriali di Pordenone ha portato l’interessante testimonianza di come sia possibile ed utile sviluppare cultura e sinergie di gruppo tramite l’iniziativa associativa. Il programma BBS ha senz’altro segnato un progresso sensibile nel processo di miglioramento della sicurezza delle aziende partecipanti.

Certiquality (S. Balsotti) ha evidenziato come l’attenzione ai comportamenti sia chiaramente inclusa, ed anzi stimolata dallo standard OHSAS 18001.

Un Gruppo di Lavoro (rappresentato da N. Bottura di Ali srl) ha sviluppato un Documento Tecnico di Certiquality, oggi approvato e già utilizzabile per certificare sistemi BBS.

La partecipazione di Certiquality, di Aziende multinazionali e italiane, di consulenti esperti di BBS ha permesso un efficace dibattito sulle caratteristiche di base di un sistema BBS e sui processi necessari per la sua realizzazione. Sono anche stati apertamente discussi alcuni punti sui quali le metodologie applicate dai vari esperti non coincidono: una ulteriore dimostrazione che i concetti di base, comuni a tutti, possono essere (e vengono) applicati adattandoli alle caratteristiche dell’organizzazione interessata.

Un altro convegno sulla stessa materia si terrà a Roma il 25/3 (www.bbs-Italia.it)

lunedì 18 gennaio 2010

Terminiamo la pubblicazione della traduzione dell'articolo di Geller su cosa sia preferibile modificare prima, i comportamenti o l'attitudine, intesa come convinzione intima.

Questa è la terza puntata, in cui vengono presentate anche alcune tecniche per la modifica dei comportamenti in materia di sicurezza sul lavoro. Alla traduzione ha collaborato anche l'ing. Altitonante.



parte tre

[........]

Il piede nella porta; iniziare dal piccolo e costruire

Anche questa strategia di influenza deriva direttamente dal principio della coerenza. Pur di essere coerente, una persona che dà seguito a una piccola richiesta è probabile che in seguito accetti una richiesta maggiore. Quindi, dopo avere accettato di far parte di un “comitato sicurezza”, è più facile che una persona accetti di fare una presentazione sulla sicurezza al meeting di stabilimento in materia di salute e sicurezza. La ricerca ha dimostrato che questa strategia di impegno ha successo nell’incrementare le vendite, nella raccolta di fondi per la beneficienza e nelle donazioni di sangue.

La tecnica dell’Impegno Scritto sopra citata utilizza questo principio. Più specificatamente, dopo che le persone hanno firmato un Impegno Scritto a tenere un certo comportamento per un determinato periodo di tempo (come “Allacciare le cinture di sicurezza per un mese”, “Utilizzare una particolare attrezzatura protettiva personale per due mesi”, “Camminare all’interno delle linee gialle per il resto dell’anno”), è molto più probabile che rispettino realmente tale comportamento sicuro.

La tecnica del “piede nella porta” funziona solo per aumentare i comportamenti sicuri quando le persone accettano la piccola richiesta iniziale. Infatti, se una persona dice “No” alla prima richiesta, potrebbe trovare persino più facile rifiutare una richiesta successiva, più importante. Quindi, se le circostanze suggeriscono un “No” alla tua richiesta, non hai iniziato a sufficienza dal basso. In questo caso, dovresti essere pronto a tirarti indietro per una richiesta meno impegnativa. Scriverò di più su questa tecnica in un articolo di ISHN di Luglio, 1995.

Tirare un colpo basso: gioca al rialzo dopo

Questa tecnica di “tirare un colpo basso” si verifica quando una persona viene persuasa a prendere una decisione o un impegno (ad esempio, far parte di un “comitato sicurezza”) dalle puntate relativamente basse associate alla decisione (i meeting mensili di sicurezza non richiederanno troppo tempo e sforzo). Poi, quando l’individuo prende l’impegno di una decisione (frequentare i primi due meeting di sicurezza), le puntate vengono aumentate (sono richiesti più meeting per uno sforzo speciale sulla sicurezza). A causa del principio di coerenza, è probabile che l’individuo rimarrà fedele all’originale (rimanga un membro attivo del comitato).

Quasi 20 anni fa i ricercatori hanno dimostrato per la prima volta la potente influenza di questa tecnica raccogliendo le iscrizioni fra gli studenti di un college per un esperimento sui “processi di pensiero” che si sarebbe svolto alle 7:00 di mattina . Durante le telefonate di richiesta di partecipazione, l’orario di inizio è stato menzionato preliminarmente alla metà dei soggetti. Solo il 24% di questi è stato d’accordo nel partecipare. Per gli altri soggetti, chi ha chiamato ha prima chiesto se volessero partecipare alle studio. Successivamente, dopo che il 56% è stato d’accordo, chi ha chiamato gli ha tirato il “colpo basso” comunicandogli che l’esperimento sarebbe iniziato alle 7:00 di mattina. Ai soggetti è stata data la possibilità di cambiare idea, ma nessuno l’ha fatto. Inoltre, il 95% di questi individui si è realmente presentato all’appuntamento delle 7:00. Dopo aver preso un impegno iniziale nel partecipare, praticamente tutti questi soggetti hanno mostrato coerenza e mantenuto il proprio impegno, a dispetto del “colpo basso”.

Questa procedura è simile alla tecnica del “piede nella porta” nel fatto che si verifica una richiesta maggiore dopo che la persona di riferimento accetta una richiesta meno impegnativa. Una differenza chiave, tuttavia, è che c’è solo una decisione base nella procedura del colpo basso, con i costi o le puntate incrementate dopo l’impegno iniziale. Questa coerenza tattica è comune tra i venditori di automobili. Una volta che un cliente ha deciso di comprare una macchina ad un prezzo speciale (ad esempio, $800 al di sotto dei concorrenti), il prezzo viene aumentato per una serie di ragioni. Il capo dell’addetto alle vendite potrebbe aver rifiutato di approvare l’affare, alcune opzioni potrebbero non essere incluse nel prezzo speciale, o il manager potrebbe aver diminuito il valore della permuta del cliente. I clienti che hanno optato per l’offerta speciale generalmente non cambieranno idea di fronte ad un aumento di prezzo (“colpo basso”), perché il venire meno della decisione di acquisto potrebbe far pensare ad una mancanza di coerenza o indicare un mancato adempimento di un dovere (anche se il dovere è solo immaginario). Spesso i clienti svilupperanno un insieme di nuove ragioni per giustificare i costi aggiuntivi.

Non tradire la fiducia

La strategia di tirare colpi bassi solleva un problema critico rispetto all’utilizzo di certe tecniche per aumentare il comportamento sicuro. Anche se il tirare colpi bassi viene utilizzato abbastanza frequentemente per accrescere la coerenza, come percepiresti i promotori del cambiamento (ovvero le persone che utilizzano questa tecnica) se sapessi che la utilizzano in modo intenzionale per avere da te più soldi, maggiore impegno o un comportamento più sicuro? Ad esempio, ti fidi di un cameriere che ti porta una lista di vini costosi solo dopo che ti sei seduto e hai fatto le tue scelte dal menù? La tua risposta probabilmente dipende da se credi che questa sequenza di eventi sia intenzionale per farti spendere di più.

In modo simile, potresti non provare avversione o sfiducia nei confronti del venditore di automobili che aggiunge costi al prezzo di acquisto pubblicizzato a meno che non sospetti che il differenziale di prezzo sia stato inventato deliberatamente per aumentare il profitto. In altre parole la nostra fiducia, il nostro apprezzamento o rispetto per le persone potrebbe diminuire in modo considerevole se pensiamo che abbiano utilizzato una particolare tecnica di influenza per ingannarci o imbrogliarci al fine di modificare il nostro atteggiamento o comportamento. Di certo, non ci sarebbe nessun male se il risultato è chiaramente per il nostro bene (come per la nostra salute o sicurezza) e se ce ne rendiamo pienamente conto.

In conclusione

Quindi, a causa del principio di coerenza non importa se viene modificato prima l’atteggiamento o il comportamento. Il problema è se sia disponibile una tecnica per modificare l’uno o l’altro. Le tre tecniche qui discusse sono state introdotte come modifiche del comportamento. Tuttavia si potrebbe argomentare che le dimensioni interne (attitudinali) sono implicite in ognuna delle tecniche. Per una massima efficacia, ad esempio, la procedura dell‘Impegno Scritto richiede che la persona creda (intimamente) che l’impegno sia volontario. Proseguendo nella coerenza con l’intensificarsi delle richieste, viene sviluppato l’impegno interno, fino a conseguire risultati nell’“atteggiamento”. D’altra parte la tecnica del Colpo Basso si basa sullo sviluppo da parte del soggetto di una giustificazione interna per la decisione iniziale, che dopo rafforza l’impegno e conduce al comportamento nonostante il “colpo basso”. Di conseguenza, la lezione chiave è che le persone tentano di mantenere coerenti le proprie dimensioni interne (come l’atteggiamento) e le azioni esterne (comportamento). Quindi, sia che l’atteggiamento o il comportamento vengano modificati, se la persona non si sente forzata, probabilmente l’altro elemento ne risulterà comunque influenzato.

E. Scott Geller, Ph. D.

Professore alla Virginia Tech

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