L’ora legale aumenta il rischio di incidenti sul lavoro. E’ quanto emerso da uno studio dei ricercatori della Michigan State University, apparso pochi giorni fa sulla rivista “Journal of Applied Psychology”.
Mettere l’orologio un’ora avanti, nel mese di marzo, fa crescere la stanchezza e la disattenzione dei dipendenti, soprattutto subito dopo l’entrata in vigore del nuovo orario.
L’indagine ha analizzato il numero di infortuni segnalati dalla Mine Safety and Health Administration dal 1983 al 2006, insieme al numero di giornate lavorative perse a causa di ferite riportate dai dipendenti. In 24 anni sono stati segnalati 576.292 infortuni sul posto di lavoro. In media, ci sono state 3,6 lesioni in più il lunedì successivo al passaggio all'ora legale rispetto agli altri giorni. Sono stati persi più di 2.649 giorni di lavoro a causa di queste lesioni.
L’indagine ha analizzato il numero di infortuni segnalati dalla Mine Safety and Health Administration dal 1983 al 2006, insieme al numero di giornate lavorative perse a causa di ferite riportate dai dipendenti. In 24 anni sono stati segnalati 576.292 infortuni sul posto di lavoro. In media, ci sono state 3,6 lesioni in più il lunedì successivo al passaggio all'ora legale rispetto agli altri giorni. Sono stati persi più di 2.649 giorni di lavoro a causa di queste lesioni.
I ricercatori hanno riscontrato un aumento di circa il 68% a causa di infortuni associati all'ora legale, confermando inoltre che le persone dormono meno nei giorni successivi al passaggio all’ora legale.
“Un’ora di sonno perso può non sembrare molto – ha spiegato Christoopher Barnes, responsabile dello studio –, ma i nostri risultati suggeriscono che potrebbe avere un impatto sulle capacità delle persone di stare all'erta sul lavoro e di prevenire lesioni gravi”. Le aziende, a suo giudizio, possono utilizzare i risultati dello studio: “Si può pianificare il lavoro particolarmente pericoloso in altri giorni, forse alla fine della settimana, dopo che i dipendenti hanno avuto il tempo di adeguare i loro programmi al sonno”.
“Un’ora di sonno perso può non sembrare molto – ha spiegato Christoopher Barnes, responsabile dello studio –, ma i nostri risultati suggeriscono che potrebbe avere un impatto sulle capacità delle persone di stare all'erta sul lavoro e di prevenire lesioni gravi”. Le aziende, a suo giudizio, possono utilizzare i risultati dello studio: “Si può pianificare il lavoro particolarmente pericoloso in altri giorni, forse alla fine della settimana, dopo che i dipendenti hanno avuto il tempo di adeguare i loro programmi al sonno”.