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martedì 7 dicembre 2010

Safety Day 2010: una folla incontenibile , un grande successo !


Si è svolto ieri 6 Dicembre a Roma il Safety Day, la Giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro promossa da FIRAS-SPP, il sindacato dei RSPP e ASPP Italiani, dedicata alla responsabilità sociale dell’impresa e dei professionisti della sicurezza attraverso lo studio del caso ThyssenKrupp nel terzo anniversario della più grave tragedia del lavoro degli ultimi anni, e nella seconda parte dedicata alle novità circa la valutazione dello Stress Lavoro Correlato , prima iniziativa nazionale in materia a pochi giorni dall’emanazione della Circolare del Ministero del Lavoro e mentre aziende e professionisti si apprestano ad espletare l’obbligo della valutazione.

Circa 20 relatori di levatura nazionale , parlamentari, esperti, esponenti di sindacati,associazioni professionali, si sono susseguiti alla tribuna , mentre la platea e la galleria erano letteralmente assediate da una folla incontenibile , decine di colleghi provenienti da tutt’italia si sono dovuti arrangiare sedendo sui gradini delle scale che conducono alla galleria del centro Congressi Frentani, nel cuore di Roma, mentre gli altri seduti in terra nei corridoi occupavano ogni spazio possibile, i meno fortunati si sono dovuti accontentare dell’androne dell’ingresso tanto che è stato necessario lasciare aperte le ampie porte d’ingresso.

A detta del personale del Centro Congressi Frentani, si è trattato della manifestazione più partecipata degli ultimi anni con una partecipazione quasi doppia della capacità d’accoglienza del centro Congressi facendo temere seri problemi di accoglienza.

Oltre 800 i partecipanti registrati, ma moltissimi altri colleghi hanno preferito saltare le formalità di registrazione, rinunciando all’attestato di partecipazione, pur di ascoltare gli interventi.

Un grande successo politico di FIRAS-SPP che si conferma, dopo la grande affermazione del Safety & Quality Forum 2010 svoltosi a fine Maggio, come l’organizzazione più dinamica e attiva del mondo della sicurezza sul lavoro.

Straordinaria la partecipazione di giovani e donne , come mai negli eventi precedenti, dato che ha colpito ogni osservatore, e una partecipazione geografica così vasta che ha sorpreso gli stessi organizzatori.

La Manifestazione si è svolta in una atmosfera di grande attenzione e carica di un entusiasmo che solo chi vi ha preso parte è in grado di descrivere, nonostante l’organizzazione spartana e tutta concentrata allo studio dei temi all’ordine del giorno.

Un minuto di silenzio per ricordare le vittime della Thyssenkrupp ha aperto i lavori ingenerando una fortissima emozione e poi di filato con la sola pausa di un’ora per un leggero lunch.

I lavori si sono conclusi con l’annuncio dei due appuntamenti nazionali che già costituiscono l’ossatura dell’”Agenda Sicurezza sul Lavoro” di FIRAS-SPP, dal 6 al 10 Giugno 2011 il tradizionale appuntamento del Safety,Quality & Environment Forum 2011 ( per informazioni www.sqe-forum.com ) e il Safety Day 2011 a Roma il 6 Dicembre 2011 per la giornata Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro (per informazioni www.safetyday.it ).

Euforia per nuovo il grande successo conseguito nel Gruppo Dirigente di FIRAS-SPP che si appresta al suo Congresso che si svolgerà con meeting regionali in tutt’Italia durante tutto il 2011 e si concluderanno il 5 Dicembre 2011 con l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale e Segreteria Nazionale.


Comunicato Stampa di http://www.professionesicurezza.biz/

giovedì 2 settembre 2010

La "BBS" non è un lusso

La qualità del nostro lavoro è una parte fondamentale della qualità della nostra vita. Se ci sentiamo nervosi, irritati, felici, soddisfatti, euforici, ecc. spesso lo dobbiamo a quello che ci accade sul posto di lavoro, ai sentimenti che proviamo e condividiamo con i colleghi, alle caratteristiche del nostro compito; per molti, e il pensiero va alle aziende che hanno attraversato la crisi, al lavoro che c'è, che se ne sta andando o che arriverà.

Una parte preponderante della qualità del lavoro è la sicurezza del lavoro e la sicurezza (e la salute) sul lavoro. Un lavoro pieno zeppo di rischi è (in genere) un lavoro poco soddisfacente, logorante, deprimente, talvolta mortale. Il nostro obiettivo deve quindi essere quello di migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro per migliorare la qualità della vita. Per citare un intervento di Carlo Lucarelli sul tema: "...se quel posto è brutto e pericoloso e se quando torniamo a casa siamo troppo stanchi per raccontare, allora è lì che va fatta la battaglia per migliorare il lavoro.... Un'affermazione che chiunque sottoscriverebbe e che anche noi sottoscriviamo.

Se però qualcuno afferma che "la 626 è un lusso" e riceve degli applausi ne deduco però una riflessione. Forse abbiamo un problema “noi” addetti alla sicurezza: quello di risultare antipatici, burocratici e lontani dalla realtà operativa.

Quante volte capita di suggerire disposizioni spesso difficilmente applicabili dall’azienda e dalle persone che vi operano? Quante volte le richieste di legge portano a passare più il tempo in ufficio (a scrivere e documentare) che con le persone che lavorano… E il tempo passato a “parlare con” (non a “parlare a”) è una frazione infinitesimale del nostro lavoro? Come ci comportiamo di fronte a richieste di aziende (sempre meno per la verità) che ci chiedono di realizzare sistemi di gestione "cartacei" e poco efficaci?

Ci vorrebbe una rivoluzione copernicana che mettesse al centro la persona (e quindi la sicurezza "vera") e non le carte... Qui il pensiero va alla BBS perché porta a compimento questa rivoluzione in maniera sistematica (l'amico Tripiciano dice: "getta un ponte tra le carte e la realtà operativa"): un ponte necessario che avvicina la sicurezza alle persone anzi le mette al centro dell’azione e le rende parte attiva dell’attività di prevenzione.

Nella maggior parte delle implementazioni di BBS abbiamo ottenuto risultati importanti in termini di riduzione degli infortuni. Non in tutte, come è logico che sia: per esempio nelle piccole unità operative, con pochi infortuni, non è sempre facile osservare e dimostrare andamenti chiari.

In tutte però abbiamo visto i sorrisi e l'entusiasmo di osservatori e osservati (quasi tutti...), l'approvazione per un intervento che vuole scoprire le motivazioni dei comportamenti non per scaricare le responsabilità sui lavoratori e "assolvere" l'organizzazione ma per coinvolgerla appieno ed a tutti i livelli, gli scettici diventare convinti, la richiesta genuina di entrare a far parte del team di osservazione o dello “steering committee” perché "si fa qualcosa che serve", "tutti dovrebbero profitare (sic)".

E’ soprattutto per questi motivi che ormai da quasi 10 anni ci impegniamo nella applicazione e nella promozione della BBS nelle aziende.

Grazie a chi ci ha dato fiducia, scoprendo che: “la BBS non è un lusso”.

Nicola Bottura











domenica 15 agosto 2010

Progetto Festo

BBS - Behavior Based Safety :DT PER LA CERTIFICAZIONE DEL PROCESSO DI SICUREZZA BASATA SUL COMPORTAMENTO

È stato approvato dalla Commissione Tecnica Certiquality un nuovo Documento Tecnico per la certificazione del processo di sicurezza basata sul comportamento (Behavior Based Safety).

Questo documento tecnico prende in analisi le modalità con cui l’organizzazione:

- ha sviluppato un processo di gestione della sicurezza basata sulla metodologia di osservazione e analisi dei comportamenti, al fine di minimizzare i rischi di salute e sicurezza sul lavoro e migliorare le prestazioni di sicurezza.

- è in grado di dimostrare la conformità di tale processo a terzi (ad esempio, clienti e committenti).

Integrabile con un sistema di gestione della sicurezza, questo documento tecnico si pone come obiettivo la gestione dei rischi residui legati ai comportamenti, aspetto affrontabile solo dopo aver ottemperato i requisiti di legge sulla salute e sicurezza sul lavoro.

Perché implementare un processo di sicurezza basata sul comportamento?

In uno scenario caratterizzato da macchinari sempre più sicuri, causa scatenante di un evento pericoloso, che può dar luogo ad un infortunio, è rappresentato sempre più spesso dal comportamento: sono ormai numerosissimi gli studi relativi agli infortuni sul lavoro che identificano proprio il comportamento come principale causa di un incidente. Il comportamento, tuttavia, non può essere considerato esclusivamente come modo di agire di un singolo, ma va ricondotto, in un’analisi approfondita, al contesto (ovvero all’insieme dei fattori organizzativi, procedurali, ergonomici…) in cui il comportamento si inserisce.

L’importanza dell’analisi e dell’osservazione dei comportamenti

Aspetto centrale della BBS è l’identificazione e l’osservazione dei comportamenti critici. Una delle figure cardine per l’implementazione efficace di un processo di BBS è infatti quella dell’osservatore, ovvero una figura specificatamente formata per osservare se alcuni comportamenti “potenzialmente a rischio” vengono condotti in maniera corretta o in maniera critica. Ad ogni osservazione, gli osservatori dovranno dare un feedback ai lavoratori in merito ai comportamenti messi in atto, per renderli partecipi dei rischi a cui si sottopongono e dei progressi che effettivamente riescono a fare.

Fonte : CERTIQUALITY

lunedì 9 agosto 2010

Verso un protocollo certificabile per la BBS?

Prendendo spunto da un'idea di BBS-Italia, Progetto Lavoro, spin off di CSAD di Bari (Società di formazione) ha organizzato a Bari un incontro per discutere della possibilità di definire delle linee guida per una futura certificazione delle aziende che utilizzano sistemi di gestione dei comportamenti.

L'iniziativa è stata realizzata l’8 Luglio, a margine del Progetto Efesto, tramite il quale CSAD ha raggiunto significativi obiettivi di comunicazione sulla Sicurezza sul Lavoro per la Regione Puglia.

L'iniziativa ha avuto larga adesione, con la partecipazione ai livelli locali più alti di Confindustria, Sindacati, ASL, ISPESL, Università, Consulenza ecc.

Da ogni parte ormai si sente l'esigenza di voler affrontare seriamente il tema dei comportamenti sul luogo di lavoro e di gestirli per una significativa quanto auspicabile riduzione degli incidenti e non solo. Come esperti BBS erano presenti BBS-Italia e FT&A, che hanno presentato due visioni della BBS diverse ma non contrastanti:

* quella strettamente scientifica proposta da FT&A, basata sulla fedele applicazione di un protocollo di psicologia comportamentale, applicabile ai comportamenti motivabili. Il protocollo si basa sull'individuazione di comportamenti critici, sull'analisi motivazionale degli stessi e su programmi di "rinforzo" motivazionale dei comportamenti corretti.

* quella più manageriale descritta da BBS-Italia, che estende l'osservazione dei comportamenti a tutta l'interfaccia uomo/lavoro, registra le anomalie di qualunque genere (motivazionali e non), genera azioni di miglioramento tecniche, organizzative, procedurali, formative oltre a quelle psicologiche, ed usa i risultati dei comportamenti come traguardo e misura dei risultati in campo sicurezza.

Al di là di un marginale dissenso sull'ortodossia dell'uso della sigla BBS, le due impostazioni non sono alternative perché l'approccio "scientifico" trova comunque spazio in quello "manageriale" per la correzione dei comportamenti motivabili: l'incontro è stato senz'altro utile nel mettere intorno ad un tavolo i maggiori esperti con le parti utenti interessate.

Il Gruppo di Lavoro ha manifestato grande interesse per questa nuova ed efficace tecnica di gestione della sicurezza ed auspica che si faccia quanto possibile per divulgarla e facilitarne l'applicazione da parte di organizzazioni, aziende ed enti. Su questo sono tutti d'accordo ed il mandato al gruppo organizzatore è stato di proseguire negli sforzi, allargando anche l'orizzonte a livello nazionale.

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Mauro Tripiciano

Presidente BBS-Italia

Cell +39 328 2109680

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